CURIOSITÀ
Avere il pet passaport è molto...chic: è infatti richiesto come accessorio da sfoggiare anche senza la necessità di recarsi per lavoro, vacanze o... fuga all'estero. Non espatriando si può evitare di vaccinare l'animale per la rabbia salvo ricordarsi, in caso di partenza, di mettersi in regola un mese prima e di far registrare alla Asl ulteriori dati (certificazioni) richiesti dal paese di destinazione. Fatto singolare è che il costo del passaporto (mediamente tra i 10 e i 15 euro) in genere non è un deterrente alla sua acquisizione, mentre lo è la necessità di aver registrato il cane all'anagrafe tramite microchip. A questo proposito ricordiamo che l'anagrafe canina è obbligatoria: è l'unico valido strumento per tenere sotto controllo la popolazione dei cani evitando da un lato il randagismo e, dall'altro, aiutando il ritrovamento dei cani smarriti per opera del centro di raccolta dati regionale e in futuro nazionale.
Il passaporto è bilingue, in italiano e in inglese, uguale per tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Dura per tutta la vita dell'animale e consente di viaggiare anche fuori dall'UE a patto che siano rispettate le norme del paese di entrata e quelle eventualmente richieste per il rientro.
Il rilascio del passaporto è vincolato alla certificazione di tutte le norme sanitarie e di identificazione sancite dall'Unione Europea. Tutti i campi del passaporto devono essere compilati: quelli relativi all'identificazione dell'animale sono la lettura chiara del tatuaggio o del numero del microchip, inserito sulla spalla sinistra.